lunedì 19 aprile 2010

L'elezione di Carlo V a imperatore comprata con i soldi delle banche

L'elemento decisivo nella corsa per il trono imperiale tra Carlo d'Asburgo e Francesco I di Francia fu il denaro con cui venne comprato il voto degli Elettori. Costoro pur mostrandosi sensibili alle rivendicazioni di Carlo I di Spagna approfittarono della concorrenza per far salire il prezzo. E in campo finanziario gli argomenti di Carlo si dimostrarono molto più convincenti di quelli del re di Francia. Il denaro poteva essere riscosso solo dai banchieri tedeschi schierati dalla parte di Carlo. Jacob Fugger, detto il Ricco, il più potente di loro, si oppose alle richieste di Francesco I che poteva così disporre solo dei denari provenienti dalla Francia. Per far giungere i soldi agli Elettori gli agenti francesi dovettero trasportarli lungo il Reno per eludere la sorveglianza posta sulle principali vie d'accesso dai soldati nemici. Da parte sua, Carlo trattò con solidi banchieri quali i Wielser di Augusta, i Gualterotti di Firenze, i Fornari e i Grimaldi di Genova che gli diedero un prestito di 300000 fiorini sotto forma di cambiali da versare presso Jacob Fugger che a sua volta aggiunse 500000 fiorini. Gli Elettori ricevettero le cambiali che erano titoli negoziabili dopo l'elezione.
Il 28 giugno 1519 il re di Spagna Carlo I venne eletto imperatore assumendo il nome di Carlo V. Ben presto venne il momento di coprire i vasti debiti ( circa 850000 fiorini) contratti per acquisire il titolo imperiale. Jacob Fugger, il principale dei suoi finanziatori, scriveva senza pudore all'imperatore : " è di dominio pubblico e chiaro come il sole che Vostra Maestà imperiale non avrebbe potuto,senza di me, ottenere la corona imperiale". Carlo V dovette firmare una fideiussione di 300000 fiorini sui tesori di Castiglia e d'Aragona, impegnandosi per il resto con una promessa verbale. Nel 1522 venne raggiunto un accordo a Bruxelles con cui Carlo cedeva il patrimonio degli Asburgo al fratello Ferdinando, promettendogli la corona dei Romani. In cambio Ferdinando cedette ai Fugger delle concessioni minerarie nel Tirolo a risarcimento delle somme dovute. Passeranno parecchi anni prima che il debito venga saldato integralmente.

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