mercoledì 21 aprile 2010

Con la battaglia di Pavia ( 1525) si afferma il tercio spagnolo


La schiacciante vittoria riportata a Pavia il 25 febbraio 1525 dalle truppe imperiali di Carlo V su quelle di Francesco I di Francia segnò la decisiva battuta di arresto francese nel tentativo di acquisire il controllo dell'Italia Settentrionale. La sua importanza non fu solo politica ma rappresentò un importante passaggio nella strategia militare dal modo di combattere di stampo medievale a quello moderno. I numerosi nobili francesi catturati stavano a dimostrare il declino dei tradizionali uomini d'arme medievali. La fanteria di Carlo V aveva preso il sopravvento e i nuovi reparti equipaggiati con le armi da fuoco avevano avuto un ruolo determinante per le sorti della battaglia. I mercenari svizzeri del re di Francia avevano ceduto ai tercios spagnoli, formazioni miste di picchieri, archibugieri e di soldati armati di spada che si erano mostrati più equilibrate e più facili da manovrare. Il tercio, unità composta da circa 3000 uomini, rigorosamente soldati di professione e ottimamente addestrati, sarebbe divenuto la formazione modello nei campi di battaglia per i successivi decenni e avrebbe costituito la base di quella formidabile macchina da guerra che assicurò alla Spagna il predominio militare per quasi un secolo, almeno fino alla guerra dei trent'anni

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